Rapporto Onu 2020 sul clima: ultimo decennio, il più caldo in assoluto

09. Dicembre 2020 Ambiente 0
Rapporto Onu 2020 sul clima: ultimo decennio, il più caldo in assoluto

Per il clima del pianeta, il decennio che si sta per concludere (2011-2020) è stato il più caldo in assoluto, in particolare gli ultimi sei anni a partire dal 2015, con un picco nel 2020 che risulta uno dei tre anni più caldi mai registrati.

E’ quanto emerge dal rapporto di previsione sullo stato del clima globale nel 2020 dell’Organizzazione meteorologica delle Nazioni Unite, presentato dal segretario generale Petteri Taalas.

La minaccia del cambiamento climatico

Secondo l’Organizzazione mondiale della meteorologia (World Meteorological Organization-Wmo), il calore degli oceani “ha raggiunto livelli record e oltre l’80% dell’oceano globale ha subito un’ondata di caldo marino durante il 2020, con pesanti ricadute sugli ecosistemi marini, già sofferenti a causa di acque più acide per effetto dell’assorbimento di maggiore anidride carbonica (Co2). 

Il Rapporto di previsione dell’OMM sullo stato del clima globale nel 2020, che si basa su contributi e ricerche di numerose organizzazioni internazionali ed esperti, mette in evidenza l’impatto di eventi come caldo estremo, incendi e inondazioni, uragani atlantici da record, su milioni di persone colpite, aumentando i pericoli per la salute dell’uomo, la sicurezza e la stabilità economica, già minacciate dalla pandemia Covid-19.

A rischio 252 siti naturali dell’Unesco

Anche l‘Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn) denuncia che i cambiamenti climatici sono la più grande minaccia al patrimonio naturale dell’Unesco come i ghiacciai e le zone umide. I cambiamenti climatici mettono infatti a rischio un terzo dei 252 siti naturali inseriti nella lista Unesco, tra cui anche la Grande Barriera Corallina australiana, oramai in condizioni veramente “critiche”. 

Secondo il direttore generale dell’Iucn Bruno Oberle, tra i danni provocati al patrimonio naturale dell’umanità “la costante diminuzione dei ghiacciai, lo sbiancamento dei coralli, incendi e siccità sempre più frequenti e gravi in diversi luoghi del pianeta”.