2021 – 2030: un decennio per “ricostruire” il Mare

2021 – 2030: un decennio per “ricostruire” il Mare

Un oceano pulito, sano, sicuro e sostenibile. Sono solo alcuni degli obiettivi del “Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile – 2021-2030”, proclamato dalle Nazioni Unite. Un’iniziativa che punta a mobilitare la comunità scientifica mondiale, i governi, il settore privato e la società civile intorno a un programma comune di ricerca e di innovazione tecnologica.

Il claim del Decennio ruota intorno alla dichiarazione “l’oceano che vogliamo” e ai sette risultati concreti che si intendono raggiungere:

Pulizia: un oceano pulito in cui le fonti di inquinamento vengono identificate e rimosse.

Salute: un oceano sano e resistente in cui gli ecosistemi marini sono mappati e protetti.

Previsione: un oceano prevedibile in cui la società mondiale ha la capacità di comprendere le condizioni oceaniche attuali e future.

Sicurezza: un oceano in cui le persone sono protette dai pericoli oceanici,

Sostenibilità: un oceano utilizzato in modo sostenibile che garantisce la fornitura di cibo.

Trasparenza: un oceano trasparente con accesso aperto a dati, informazioni e tecnologie.

Ispirazione: un oceano che ispira e coinvolge, dove la società comprende e valorizza la relazione fra l’oceano e il benessere dell’essere umano.

La nostra vita dipende dal mare

La salute e il benessere dell’uomo dipendono dalla salute e dalla sicurezza del mare. Il mare è fonte di cibo e supporta la sopravvivenza di oltre 3 miliardi di persone. E’ il nostro più forte alleato contro il cambiamento climatico, ma anche fonte di cultura, bellezza e divertimento.

Dall’oceano possiamo ricavare energia rinnovabile, mentre la ricchezza della sua biodiversità e delle sue risorse naturali sono in grado di generare enormi benefici per l’essere umano. Dal punto di vista economico, l’oceano è di una importanza incalcolabile: si stima che solo nel 2010 l’economia del mare ha generato oltre 30 milioni di posti di lavoro a tempo pieno in tutto il mondo. Nel 2030, il valore generato dall’economia del mare è stimato intorno ai 3 miliardi di dollari. 

Ma non tutti questi doni dell’oceano sono accessibili in maniera equa e sostenibile. 

Dipendiamo dal mare ma lo stiamo distruggendo

Tradizionalmente considerato invincibile, oggi l’oceano è gravemente minacciato dall’attività umana, sia a terra che in mare. La deossigenazione sta creando delle “zone morte” dove la vita marina non può sopravvivere, mentre proliferano delle alghe pericolose per la salute umana e le economie locali. Le barriere coralline, preziose custodi della biodiversità, sono state quasi dimezzate negli ultimi 150 anni.

Nella dichiarazione di intenti del “Decennio del Mare” si sottolinea come attualmente, nonostante il sovra sfruttamento delle risorse marine in tutto il mondo, ancora oggi gran parte dell’oceano rimane un mistero. Attualmente solo il 19% del fondo dell’oceano è mappato, ed esistono delle aree vastissime, come l’Artico e le zone polari, di cui non conosciamo praticamente nulla: ecosistemi, varietà di specie marine, processi oceanici. 

Non possiamo gestire ciò che non conosciamo 

All’inizio del terzo millennio, la scienza oceanica è diventata molto competente nel diagnosticare i problemi. Ciononostante, la sua abilità nell’offrire soluzioni per uno sviluppo sostenibile richiede un notevole salto di qualità. La comunità mondiale ha bisogno di una campagna di ricerca su larga scala in grado di trasformare profondamente le scienze oceaniche e di formare una generazione trasversale di studiosi in diverse discipline.

L’obiettivo del “Decennio del Mare” va oltre la capacità e le buone intenzioni di una nazione, di un movimento di opinione, di una singola generazione o di una singola disciplina. L’obiettivo è mettere insieme un’intera collettività mondiale di ricercatori, investimenti globali, iniziative transnazionali che condividano le stesse priorità, in modo che il risultato di tutte queste iniziative sia esponenzialmente molto più grande della somma delle singole iniziative. 

Il Decennio del Mare non intende costruire una nuova politica del mare, quanto una competenza scientifica condivisa che contribuirà direttamente a raggiungere gli ambiziosi obiettivi dell’Agenda 2030 di Sviluppo sostenibile.

La nuova visione post-pandemica

La pandemia ha cambiato il mondo, l’oceano e la scienza per sempre, mettendo in luce l’importanza della conoscenza scientifica per le decisioni presenti e future della politica. Mentre il mondo si sta adeguando a una nuova realtà, il mare giocherà un ruolo fondamentale nella ricostruzione post-pandemica. Gli investimenti sostenibili sull’oceano possono generare benefici almeno cinque volte superiori alle risorse investite, confermando l’importanza di un approccio olistico, inclusivo ed equo che la società mondiale post-COVID dovrà adottare nei confronti della risorsa mare. 

Perché….”NOI SIAMO OCEANO”.


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