Autostrade del Mare: incentivare la navigazione per un Paese più sostenibile

Autostrade del Mare: incentivare la navigazione per un Paese più sostenibile

Lo abbiamo annunciato alcuni giorni fa, la nostra redazione intende essere un osservatorio sulle Autostrade del Mare, un punto di riferimento per quello snodo di eccellenza per la connessione con il Bacino del Mediterraneo. Desideriamo ricordare che le Autostrade del Mare sono rientrate nel piano strategico “Connettere l’Italia”, fortemente voluto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la realizzazione di infrastrutture “utili e condivise”.

Più volte è stato dichiarato che l’obiettivo è quello di rendere il trasporto delle merci completamente sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale. Ma, per raggiungere questo obiettivo, ci dovrebbe essere un cambiamento del disegno generale dei trasporti del Paese.

Cosa ci dicono i dati

Se diamo uno sguardo ai dati a disposizione*, possiamo affermare che il traffico Ro-Ro ha raggiunto 106 milioni di tonnellate movimentate nel 2019, rappresentando il 22% della movimentazione complessiva dell’Italia. I dati nel 2011 erano pari a 81 milioni di tonnellate con un’incidenza del 17% sul totale nazionale. Le previsioni di crescita di questo tipo di traffico in Europa e nel Mediterraneo  attestano una crescita tra il  2% e il 3%.

Secondo S&P Global Rating, esiste un legame tra l’andamento del traffico Ro-Ro e la performance del settore delle auto nuove, in particolare nel 2020.

A seguire un grafico che illustra chiaramente la posizione di leader dell’Italia nel Mediterraneo per ciò che concerne questa tipologia di traffico.

I traffici nel Mediterraneo

Cosa ci aspettiamo

Passando dal dato tecnico alle azioni pratiche, possiamo affermare che ci si aspetta un forte investimento per l’incentivazione del traffico merci sulle Autostrade del Mare. Oltre al Marebonus, che ha già contribuito alla riduzione del CO2, occorrerebbe investire su un piano razionalizzato sul futuro dei traffici intermodali del Paese. Ciò significa effettuare analisi, ma portare anche soluzioni incentivando un rinnovato approccio al trasporto. Tale approfondimento dovrebbe partire dal fatto che le Autostrade del Mare sono una soluzione alternativa, ma anche complementare al trasporto stradale, che consentono di far viaggiare camion, container e automezzi sulle navi. Lo spostamento, quindi, della modalità di trasporto da gomma a nave, limita il congestionamento della rete stradale con benefici sia in termini di prevenzione degli incidenti, che di riduzione dell’inquinamento prodotto dal trasporto su gomma, in piena ottica ecosostenibile.

Traffico in autostrada

Le attività già messe in atto

Come evidenziato dai dati sopra illustrati, le Autostrade del Mare sono oggi presenti in Italia e funzionano.

Tra i pionieri di questo sviluppo marittimo c’è il Gruppo italiano Grimaldi, che oggi gestisce una vasta flotta creando un ponte tra il Mar Mediterraneo, il Nord Europa e il Mar Baltico.

Si tratta di un gruppo in costante crescita che più volte ha sottolineato la necessità di ampliare ulteriormente questo segmento di traffico, a garanzia di un futuro sostenibile.

Dai vari player di questo settore, è stato più volte fatto presente che le principali criticità che influiscono sull’ulteriore sviluppo riguardano i cosiddetti “colli di bottiglia” che, diminuendo l’accessibilità portuale e retro-portuale degli scali, frenano l’utilizzo dei servizi marittimi.

*i dati utilizzati nel presente articolo sono tratti da SRM – Studi e ricerche per il Mezzogiorno di Napoli


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