“Furti” nel mare: repressione della pesca illegale in area protetta grazie a collaborazione Guardia Costiera e Marevivo

“Furti” nel mare: repressione della pesca illegale in area protetta grazie a collaborazione Guardia Costiera e Marevivo

Dopo gli ultimi sequestri del dattero di mare in Campania, Puglia e Liguria con l’arresto di 18 persone, la lotta alla pesca illegale e alla tutela delle specie marine protette non si ferma. 
Negli ultimi giorni, in Puglia, a Taranto, 17 persone coinvolte in un traffico illegale di oloturie sono state arrestate con l’accusa di disastro ambientale. Una vera e propria associazione a delinquere, si legge in un comunicato stampa di Marevivo, che nel giro di pochi anni ha sottratto alle acque ioniche tonnellate di esemplari di oloturie tanto da causare “un grave danno alla biodiversità presente nei tratti di mare interessati, nonché l’alterazione grave ed irreversibile dell’ecosistema marino”.

La tutela di questi animali è necessaria poiché l’oloturia riveste un ruolo centrale per l’equilibrio dell’ecosistema.

Le aree marine protette

In Campania, a seguito di mirate attività investigative per proteggere la “Zona di Tutela Biologica denominata “Banco di Santa Croce”, del Comune di Vico Equense, la Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia, di concerto con il personale della Delegazione di Spiaggia di Vico Equense e su segnalazione degli attivisti di Marevivo, hanno individuato una barca da pesca clonata attraverso la contraffazione e la successiva apposizione del numero di iscrizione della matricola su un’unità gemella. Entrambe nella disponibilità di un pescatore locale che, di fatto, svolgeva contemporaneamente l’attività di pesca in due differenti punti con la medesima documentazione di bordo.

Il Banco di Santa Croce è un luogo di particolare pregio per la riproduzione di svariate specie indispensabili per la ricca biodiversità del Mediterraneo. Secondo Marevivo, tutte queste operazioni di tutela del mare e dell’ecosistema marino sono fondamentali nella lotta ai cambiamenti climatici.

Il mare, infatti, gioca un ruolo da protagonista, producendo oltre il 50% di ossigeno, catturando un terzo della CO2 e rappresentando il grande regolatore del clima con le sue correnti e maree. Questa benefica azione la esercita, tuttavia, solo se in buona salute.

Questi interventi sono la conferma di come una stretta collaborazione tra istituzioni, privati e associazioni possa fare la differenza nel raggiungimento di importanti risultati per la tutela del grande Pianeta Blu.


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