Il misterioso viaggio della balena grigia: nel Mediterraneo dall’Atlantico?

Il misterioso viaggio della balena grigia: nel Mediterraneo dall’Atlantico?

Una migrazione più unica che rara, un avvistamento che ha dell’incredibile, soprattutto in Italia dove non era mai stata vista prima. L’ultima presenza nel Mediterraneo, e precisamente in Israele, risale a circa 11 anni fa.

Le meraviglie del mare continuano a stupirci come il giovane e socievole esemplare di balena grigia avvistato in questi giorni. Prima all’isola di Ponza, poi a Gaeta, nel Golfo di Napoli e infine a Sorrento, dove alcuni pescatori hanno avuto la fortuna (più unica che rara) di poterla “accarezzare”. Poche settimane fa “la grigia” era apparsa al largo del Marocco, e vista la rarità della loro presenza in queste acque, ci sono buone probabilità che possa trattarsi dello stesso esemplare.

Resta però un mistero, secondo gli studiosi della specie di Eschrichtius robustus, nome scientifico della balena grigia, il luogo di nascita, il percorso fatto negli ultimi mesi e il perché si trovi nelle acque calde del Mediterraneo. 

L’esemplare avvistato, di un’età compresa fra i sette e gli otto mesi, inesperto e forse un po’ confuso, potrebbe infatti essere nato in Atlantico, e non provenire dal Pacifico come era stato ipotizzato nei primi giorni da alcuni biologici. L’area di vita di questi animali marini si trova infatti normalmente nel Pacifico occidentale e orientale e lungo le coste del Messico e della California. 

Il contatto nella acque italiane con la balena grigia

Un evento eccezionale

Se è quindi rarissimo incontrarle nell’Atlantico, l’avvistamento sottocosta di questa specie (protetta già dal 1946) nelle acque italiane è il primo in assoluto di cui si abbia più di una prova filmata.

Secondo i biologi marini dell’Istituto di ricerca Tethys per lo studio e la tutela dei cetacei, la provenienza dell’esemplare di balena grigia di circa 7-8- metri di lunghezza, avvistato in questi giorni in Italia non sarebbe l’Oceano Pacifico, bensì l’Atlantico.

“Nel Pacifico i piccoli nascono in inverno, al Sud, e stanno migrando adesso, in primavera, verso l’Alaska. L’esemplare avvistato in questi giorni in Italia” – sostiene la biologa marina Maddalena Jahoda –  “probabilmente appena svezzato, non avrebbe avuto il tempo di arrivare fino a qui attraversando il polo”. Un timido e positivo segnale di un ritorno di questa specie nelle acque dell’Atlantico, dove risulta estinta da oltre 300 anni. 

Saranno necessari ulteriori studi per capire la provenienza dell’animale e dove possa trovare il cibo di cui ha bisogno in questa stagione. A differenza delle altre balenottere comuni del Mediterraneo, ci spiegano i ricercatori, le balene grigie non filtrano il plancton dall’acqua ma ricercano piccoli crostacei e altri animali sul fondale.

Una specie da proteggere 

Nonostante l’entusiasmo generale, gli studiosi ora concordano sulla necessità di fare rete fra gli istituti di ricerca marini per monitorare i futuri spostamenti della giovane “balena grigia”, che fortunatamente nel frattempo ha ripreso il largo grazie alla guida delle Capitanerie di porto e con il sostegno di un team di biologi.


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