La strategia per la biodiversità dell’Unione Europea per il 2030

La strategia per la biodiversità dell’Unione Europea per il 2030

“Il risanamento della natura è fondamentale per il nostro benessere fisico e mentale e può contribuire a combattere i cambiamenti climatici e l’insorgere di malattie. Si inserisce al centro della nostra strategia di crescita, il Green Deal europeo, e fa parte di un modello di ripresa europea che restituisce al pianeta più di quanto prende.” Così, Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea in occasione della presentazione della New Green Deal di cui vi abbiamo parlato, anche evidenziandone le criticità.

Adesso illustriamo la strategia dell’Unione europea in tema di biodiversità, argomento per noi centrale nell’analisi dello stato del Pianeta. Proseguiremo nelle prossime settimane anche con l’approfondimento dei provvedimenti varati, e l’effettivo stato di attuazione.

La biodiversità è essenziale 

La biodiversità è essenziale per la vita. La natura ci garantisce cibo, salute e medicinali, materie prime, attività per il tempo libero e benessere. Un ecosistema sano filtra l’aria e l’acqua, contribuisce all’equilibrio climatico, trasforma i rifiuti in nuove risorse, impollina e fertilizza le colture, solo per citare alcuni esempi.  Inoltre, la natura fornisce alle imprese la metà del prodotto interno lordo (PIL) mondiale, circa 40 000 miliardi di euro, dipende dalla natura.  Per colpa delle attività umane non sostenibili stiamo perdendo natura come mai prima. 

La perdita di biodiversità e la crisi climatica sono interdipendenti. Se una si aggrava, anche l’altra segue la stessa tendenza. Per raggiungere i livelli di mitigazione necessari entro il 2030 è essenziale ripristinare le foreste, i suoli e le zone umide e creare spazi verdi nelle città.

Glowing earth globe on soil with butterfly in the nature. World Environment and Save Environment. Earth image provided by Nasa.

Gli Elementi chiave 

Per l’Unione Europea, gli elementi chiave includono la creazione di zone protette per almeno il 30% della superficie terrestre  e il 30% dei mari in Europa.

È altresì importante ripristinare gli ecosistemi terrestri e marini degradati in tutta Europa. Ciò può essere raggiunto aumentando l’agricoltura biologica e gli elementi caratteristici di un’elevata biodiversità sui terreni agricoli. Questo avviene arrestando e invertendo il declino degli impollinatori, riducendo l’uso e la nocività dei pesticidi del 50% entro il 2030, ripristinando almeno 25 000 km di fiumi a scorrimento libero nell’UE e piantando 3 miliardi di alberi entro il 2030.

Se non si interviene, i costi economici e sociali saranno molteplici. Si tratterebbe di una perdita di biodiversità e il collasso degli ecosistemi. Ne verrebbe danneggiata moltissimo anche l’economia con il degrado del suolo e la perdita della sicurezza alimentare. Per tale motivo seguiremo lo stato di attuazione di quanto delineato. Ci auspichiamo vengano presto convertiti in azioni di sistema per la salute del nostro Pianeta.


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