LIFE BRENTA 2030: promuovere la buona governance per la conservazione della biodiversità e della risorsa idrica nel Medio Brenta

LIFE BRENTA 2030: promuovere la buona governance per la conservazione della biodiversità e della risorsa idrica nel Medio Brenta

Prendersi cura delle fonti di acqua potabile per trasformarle, nell’arco di circa tre anni, in benefici e servizi.

Succede in Veneto, lungo il fiume Brenta, dove 15 Comuni hanno aderito al progetto Life Brenta 2030 (finanziato con il fondo europeo Life) che consente, attraverso la bolletta idrica, di investire nella tutela dell’ambiente del bacino fluviale per garantire quantità e qualità di acqua, anche per le generazioni future.

Sono questi i risultati del progetto, contenuti nel report “Acqua Potabile e Ambiente” presentato al “European Forum on the Regulation of Water Services” da Etifor, spin-off dell’Università di Padova, promotore dell’iniziativa insieme ad Etra e altri enti locali. L’iniziativa comprende interventi anche per la tutela della biodiversità degli habitat umidi, il monitoraggio della falda, la raccolta di rifiuti, e la valorizzazione della ciclovia ad uso turistico.

I cittadini dei Comuni co-finanziatori possono inoltre usufruire gratuitamente di una serie di attività di educazione ambientale per le scuole, di attività per migliorare la sostenibilità delle aziende agricole all’interno dell’area, e di un presidio ambientale per rendere le aree più pulite e sicure.

Le caratteristiche della zona

La zona del Brenta si sviluppa in un contesto a forte vocazione agricola: circa il 43% della superficie è dedicato alle coltivazioni. L’area del medio Brenta è fonte strategica regionale per il rifornimento della risorsa idrica potabile che serve le province di Padova, Treviso, Rovigo e Venezia in porzione consistente. Il progetto agisce nel territorio a cavallo tra le province di Padova e Vicenza, che comprende il tratto fluviale del medio corso del fiume Brenta e affronta in maniera sinergica alcune problematiche ambientali. Ad esempio, l’elevata antropizzazione e l’uso ricreativo degli habitat, i prelievi idrici e l’abbassamento della falda e la mancanza di una adeguata governance del patrimonio naturalistico.

Per rispondere a queste criticità, il progetto LIFE BRENTA 2030 sta realizzando diversi interventi dimostrativi di conservazione. Tra questi, il ripristino di zone umide e delle foreste fluviali con l’obiettivo di aumentare la biodiversità, di migliorare la qualità delle acque e la capacità di ritenzione idrica di alcune aree perifluviali.

Il progetto LIFE BRENTA 2030 è cofinanziato dal Programma LIFE 2024-2020 ed è realizzato da ETRA S.p.A. in partnership con Etifor S.r.l., il Consiglio di Bacino Brenta, il Comune di Carmigliano di Brenta, l’Università degli Studi di Padova (Dip. Territorio e Sistemi Agro-Forestali), Veneto Acque e Veneto Agricoltura.


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