Piano Nazionale Ripresa e Resilienza: nel testo, la rinaturazione del Po, per salvaguardarne la biodiversità

Piano Nazionale Ripresa e Resilienza: nel testo, la rinaturazione del Po, per salvaguardarne la biodiversità

E’ il progetto più significativo per la tutela della biodiversità e il ripristino ambientale inserito nel testo definitivo del PNRR, che il Governo ha inviato alla Commissione Europea. Si tratta della rinaturazione del Po, il più grande fiume italiano, che attraversa le regioni economicamente più dinamiche del Nord Italia.

Elaborato da WWF Italia e da ANEPLA (Associazione Nazionale Estrattori Produttori Lapidei Affini di Confindustria), con l’importante collaborazione istituzionale dellAutorità di Bacino distrettuale del Po e di AIPo (Agenzia Interregionale per il Po, che riunisce le Regioni attraversate dal Po), il progetto è stato valutato molto positivamente dal Ministero della Transizione Ecologica e inserito nel PNRR

Una vasta area fluviale

La Rinaturazione del Po, si legge in un comunicato del WWF Italia, interessa una vasta fascia fluviale, dalla provincia di Pavia fino a quella di Rovigo, che si estende per 32.431,18 ettari, nella quale sono state individuate 37 aree da rinaturalizzare lungo il tratto medio padano più altre 7 aree localizzate nel delta del Po
 
Intervenire sul Po risponde anche alle indicazioni della “Strategia Europea per la biodiversità” che chiede ai Paesi Membri di intervenire sui 25 mila chilometri dei fiumi europei per ripristinare le pianure alluvionali e le zone umide, accrescere il loro capitale naturale tutelando e riqualificando le loro risorse naturali. Consente inoltre di integrare e implementare gli obiettivi di sviluppo sostenibile avviati in quest’area dai due MAB Unesco presenti: “Po Grande” e “Delta Po”.
 
“E’ un progetto strategico nel quale si coniugano le esigenze di riqualificazione ambientale e di ripristino dei servizi ecosistemici e si contribuisce a ridurre il rischio idrogeologico. La Rinaturazione del Po è un progetto pilota che può essere replicato lungo tutti i principali fiumi d’Italia e favorire una vasta e concreta azione per invertire la curva della perdita di biodiversità e per l’adattamento ai cambiamenti climatici”, afferma Alessandra Prampolini direttore generale del WWF Italia.
 
“Il progetto è un’occasione formidabile in grado di coniugare positivamente le priorità ambientali con le esigenze di chi vive e lavora anche su un’area così complessa come quella padana, dimostrando nel concreto che l’uso sostenibile delle risorse non è soltanto un’aspirazione ma si può tramutare in un’iniziativa condivisa tra il settore privato e il mondo associativo” sostiene Claudio Bassanetti Presidente di ANEPLA.

L’investimento

Il progetto prevede un investimento di 360 milioni di euro per ripristinare e riattivare i rami laterali e le lanche, per ridurre i pennelli di navigazione, per riforestare con specie autoctone la fascia fluviale, per contenere ed eradicare specie vegetali alloctone invasive. Si tratta di un investimento dello Stato sul proprio capitale naturale che consentirà di attivare servizi ecosistemici che ripagheranno l’investimento fatto.
  
Secondo Irene Priolo, Presidente di AIPo,
 che riunisce tutte le Regioni attraversate dal Po, e Assessore all’Ambiente e difesa del suolo della Regione Emilia Romagna,si tratta di una grande sfida e un’enorme opportunità per la riqualificazione del più importante fiume italiano. Il Po è una grande infrastruttura in grado di coniugare biodiversità, bellezza paesaggistica, turismo e mobilità sostenibile, essendo al contempo risorsa idrica e fonte di energia rinnovabile. Questo progetto ne valorizzerà ulteriormente le potenzialità e peculiarità. AIPo come soggetto attuatore degli interventi avrà il compito di predisporre i numerosi progetti previsti”. 


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *