Sprechi alimentari e sostenibilità

Sprechi alimentari e sostenibilità

Il 29 settembre si è celebrata la seconda Giornata mondiale della consapevolezza delle perdite e degli sprechi alimentari. Voluta dalle Nazioni Unite, questa ricorrenza ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema importante come quello dello spreco di cibo e di favorire un modello di economia circolare. 

I dati sugli sprechi

Secondo i dati Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability (su rilevazione Ipsos), in Italia ancora troppo cibo finisce nella spazzatura. Sebbene la pandemia abbia cambiato le abitudini degli Italiani e avuto, come effetto positivo, quello di creare una consapevolezza maggiore nella scelta di un’alimentazione sana, i numeri infatti restano ancora alti.

Infatti, nel 2020, 27 kg di cibo a testa (pari a 529 grammi a settimana) sono finiti nel bidone dell’immondizia, 3,6 kg in meno rispetto al 2019. A farne le spese maggiori ci sono frutta, con quasi 2 kg pro capite buttati all’anno, e pane (1 kg). Resta anche il dispendio economico, legato allo spreco alimentare domestico. Questo è di 6 miliardi e 403 milioni di Euro a livello nazionale e, se si sommano le perdite in campo e lo spreco nel commercio e distribuzione che ammontano a oltre 3 miliardi e 200 milioni di Euro, si arriva quasi a 10 miliardi di Euro per l’intera filiera italiana.

Parlando in tonnellate di cibo nel 2020 ne sono andate sprecate 1.661.107 in casa e 3.624.973, se si considerano le perdite lungo tutta la filiera. Al Sud, con circa 600 grammi a settimana, si spreca di più che al Nord (con 489 grammi) e al Centro (con 496 grammi). Vanno meglio gli abitanti delle città che dei piccoli comuni e i single sono più virtuosi delle famiglie con figli.

Trovare una soluzione, insieme

Ognuno può fare la sua parte, in ogni azione quotidiana, anche mettendosi a dieta nel modo corretto. Seguire un regime alimentare rigido può però, alla lunga, risultare faticoso, lungo nei tempi di preparazione e non propriamente eco-friendly. In effetti, comprare gli alimenti previsti dalla dieta e calcolare le esatte grammature può infatti generare sprechi di cibo, tra la quantità acquistata, specie nella GDO, e quella necessaria.

Ci sono però servizi di meal planning  che la dieta su misura e pronta da mangiare la recapitano direttamente a casa. Grazie a questa programmazione (la cui durata nei giorni può essere decisa dall’utente e liberamente modificata) curata in ogni dettaglio, dalla scelta degli alimenti alle quantità, il rischio di sprecare cibo è abbattuto per coloro che desiderano mangiare sano, che non si devono preoccupare del controllo delle scadenze dei singoli alimenti, dato che tutti i piatti si conservano per 10 giorni in frigorifero grazie all’atmosfera protetta.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *