Una nuova barriera corallina scoperta vicino a Tahiti da una missione dell’ UNESCO

04. Febbraio 2022 Ambiente 0
Una nuova barriera corallina scoperta vicino a Tahiti da una missione dell’ UNESCO

E’ la più grande barriera corallina al largo delle coste di Tahiti. La scoperta è stata fatta da una spedizione scientifica subacquea supportata dall’UNESCO. Si tratta di un’area molto estesa e incontaminata, ricoperta da coralli a forma di rosa, una scoperta di altissimo valore scientifico per l’ambiente.

“Attualmente, conosciamo meglio la superficie della Luna che le profondità dell’oceano, di cui l’uomo ha scoperto e mappato solo il 20%. Questa incredibile scoperta al largo di Tahiti dimostra quanto sia importante il lavoro degli scienziati, che insieme all’UNESCO possono ampliare la conoscenza di ciò che esiste sott’acqua”, ha dichiarato recentemente Audrey Azoulay, direttore generale di UNESCO.

Una scoperta che ha dell’incredibile

La barriera corallina si trova a una profondità compresa fra i 30 e i 65 metri ed è lunga circa 3 km, quindi la più estesa al mondo e ancora in perfetta salute. I coralli giganti a forma di rosa misurano fino a 2 metri di diametro.

Le caratteristiche morfologiche di questa barriera sono piuttosto rare: fino ad oggi, la maggior parte delle barriere coralline si trova a una profondità di circa 25 metri. Secondo gli scienziati, dopo questa scoperta, non si può escludere che possano esistere molti altri siti simili a questo, alla profondità di oltre 30 metri, in quella “zona grigia” ancora poco conosciuta dall’uomo.

Un passo avanti nella ricerca sugli oceani

La spedizione che ha portato a questa scoperta, fa parte del programma di mappatura globale degli oceani da parte dell’UNESCO.

Le barriere coralline sono una fondamentale fonte di cibo per moltissimi organismi marini e la loro scoperta può aiutare la ricerca e la salvaguardia della biodiversità. Inoltre gli organismi che vivono sui “reef” sono importanti anche per la ricerca medica, oltre a rappresentare una protezione dall’erosione costiera e dagli tsunami. La nuova barriera corallina al largo di Tahiti diventerà pertanto un laboratorio di studio anche sui cambiamenti climatici.


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